Il viso è sicuramente il primo biglietto da visita che forniamo al prossimo, è – per citare Aristotele – “la migliore lettera di raccomandazione” in nostro possesso e per tali ragioni tendiamo a curarlo e valorizzarlo. Ma, come si sul dire, “il tempo passa per tutti” e mai affermazione fu più vera; con l’avanzare degli anni, la progressiva perdita di funzionalità delle cellule e dei tessuti produce segni inequivocabili, primi fra tutti le rughe.
Cosa fare, dunque, per contrastare il naturale processo biologico di invecchiamento? Ne parla il dott. Gaetano Perna, medico e chirurgo estetico.
Dott. Perna, come detto la cura del viso è indispensabile in quanto, oltre che sul piano individuale, ha una forte incidenza sociale; cosa fare, dunque, se l’avanzare del tempo produce effetti indesiderati?
Contro gli inestetismi causati dal tempo le soluzioni solo molteplici e personalizzabili; dipendono dal grado di deterioramento dei tessuti e, quindi, possono essere valutati e affrontati solo da un medico. Oltre ai rimedi forniti dalla medicina estetica (Filler, PRP, Botulino etc etc…) in grado di migliorare e rivitalizzare la pelle del viso, la chirurgia estetica permette, oggi, di ringiovanire il volto senza stravolgerne la fisionomia e senza impedirne il naturale gioco mimico. I passi da gigante che la chirurgia ha compiuto e continua a compiere, infatti, garantiscono risultati sicuri e armonici.
Sta parlando del lifting?
Esattamente. Il lifting del viso è un intervento di chirurgia estetica che serve a risollevare e riposizionare la pelle del viso che ha perso tono; ciò garantisce al paziente un aspetto più tonico e giovane.
In cosa consiste l’intervento?
Attraverso delle incisioni effettuate dietro le orecchie o tra i capelli, si effettua lo scollamento del tessuto da ringiovanire e la successiva trazione del tessuto scollato (la pelle ed i muscoli sottostanti vengono stirati) seguita l’asportazione del tessuto in eccesso.
Dove avviene l’intervento?
L’intervento avviene in sala operatoria – unico luogo che, grazie ad un’equipe medica esperta, garantisce il consono monitoraggio dell’operazione – e si esegue in anestesia locale o generale, con ricovero in day hospital e una degenza di poche ore.
Cosa aspettarsi dal post operatorio?
Il post operatorio prevede un periodo di riposo, variabile tra i 7 e i 10 giorni. Dopo la rimozione dei punti, saranno riprese gradualmente le normali attività fisiche e, dopo circa tre settimane, si potrà tornare alla normale vita quotidiana.
Come consiglia di affrontare il post operatorio?
Sicuramente consiglio di rispettare il periodo di riposo e di evitare di esporsi al sole o alle lampade UVA per almeno un mese dopo l’intervento. Attenzione, poi, al trucco; nel post operatorio è consigliabile utilizzare solo prodotti cosmetici ipoallergenici. Nel caso degli uomini, infine, consiglio di essere estremamente prudenti nel radersi la barba.
E le cicatrici?
Le incisioni effettuate durante l’intervento di lifting vengono praticate intorno al lobo e dietro l’orecchio, sino ad arrivare tra i capelli o sul bordo dei capelli; ciò significa che sono nascoste e, quindi, non compromettono l’estetica del volto.
Quali sono le zone del viso in cui è possibile effettuare l’intervento di lifting?
Le zone sono: la fronte, le guance, le sopracciglia, gli zigomi e il collo.
Quando sottoporsi all’intervento di lifting?
Il mio consiglio è di sottoporsi all’intervento di lifting in tempo e non aspettare che il danno sia macroscopico; piccoli interventi in età giovanile garantiscono una maggiore durata del lifting in quanto l’attività ormonale è superiore e ciò permette maggiori risultati e minori rischi.
A quali rischi si riferisce?
Ai rischi legati a un’eccessiva manipolazione della fisionomia del volto. Quando si è giovani non sono necessari interventi sostanziali e si procede, dunque, al naturale ripristino della bellezza; i risultati saranno evidenti ma mai eccessivi. In età avanzata, invece, il chirurgo dovrà rimediare a maggiori difetti causati dal tempo e ciò comporterà un evidente cambiamento del volto e – parlando in termini economici – una spesa maggiore. Infine, in età giovanile, anche i tempi dell’intervento saranno ridotti e quelli di degenza; intervenire per tempo, dunque, è essenziale e conveniente.
Si riferisce al mini lifting?
Esattamente. Oggi, per motivi mediatici, si è introdotto il termine “mini lifting” quasi a volerlo differenziare dal lifting “classico”. Io non amo il termine “mini lifting” in quanto la procedura è esattamente quella del lifting da sempre praticato; l’unica differenza sta nell’età del paziente che, in quanto giovane, necessita minori interventi da parte del chirurgo e, quindi, una minore manipolazione dei tessuti. Come detto, in questo modo si riducono il tempo necessario a effettuare l’intervento e i costi.
Il suo motto sembra essere “trasparenza e professionalità sempre e comunque”.
Sì, lo reputo necessario. In medicina e in chirurgia il rapporto medico/paziente deve essere il più sincero possibile e, sebbene il marketing sia utile a qualsiasi professione, ritengo che l’utilizzo di termini aleatori possa – certe volte – essere controproducente. Un paziente in età avanzata, ad esempio, avvalendosi di termini e spiegazioni sbagliate potrebbe giungere in studio chiedendo di effettuare un “mini lifting” ma le sue strutture non sono adeguate a tale procedura; è quindi fondamentale spiegare che il cosiddetto “mini lifting” non viene effettuato dal chirurgo a sua discrezione ma solo in base alla reale condizione del paziente. In età avanzata un “mini lifting” è impensabile a meno che il tempo non sia stato straordinariamente generoso con il paziente.
In che periodo dell’anno è consigliato fare l’intervento?
Escluderei il periodo estivo senza dubbio. Qualsiasi intervento – anche il cosiddetto “mini lifting” – necessita di un periodo di riposo e di tutela dei tessuti interessati. Come detto, dopo un lifting del volto è sconsigliato esporsi ai raggi solari e quindi mi chiedo perché sacrificare il periodo estivo? Consiglio, dunque, di sottoporsi all’intervento di lifting – così come a qualsiasi intervento – entro il periodo primaverile (ancor meglio in autunno o in inverno).