PRP e cellule staminali contro le rughe, per un ringiovanimento record

PRP e cellule staminali contro le rughe, per un ringiovanimento record

Vuoi correggere i segni del tempo da viso, collo, decolletè e mani, in modo naturale e armonico con te? Da oggi puoi con il PRP.

È l’ultima frontiera di quella che i medici estetici chiamano biostimolazione, più conosciuta come la tecnica delle punturine. Il suo nome è una sigla che può spaventare, PRP che sta per Plasma Ricco di Piastine, una nuova metodica di rigenerazione della pelle, “rubata” alla medicina convenzionale e applicata di recente anche alla medicina estetica.

Che cos’è il PRP?

Il Plasma Ricco di Piastrine (detto anche pappa piastrinica) è un composto ottenuto dalla miscelazione di piastrine autologhe (prelevate dal paziente stesso) con soluzioni che ne riattivano tutti i fattori di crescita. Si tratta di un metodo soft che punta al ripristino dell’armonia autentica del viso, riattivando e accelerando il naturale processo metabolico e rigenerativo della pelle e favorendo la formazione di nuovo collagene.

In cosa consiste?

Nella microiniezione di Plasma Ricco di Piastrine, mediante apposite micropunture dotate di ago sottilissimo.

Quali inestetismi corregge?

Le zone che si possono trattare con il PRP sono viso, collo, decolletè, ma anche mani, interno braccia e interno coscia: insomma tutti quei distretti corporei dove più frequentemente la pelle rischia di disidratarsi, avvizzirsi, soffocare.

Quali benefici dona?

Il PRP regala in qualunque regione trattate una pelle più tonica, rinvigorita, elastica e luminosa. Insomma la ringiovanisce in modo straordinario.

Che differenza c’è tra la biostimolazione tradizionale e il PRP?

La differenza sta nel composto iniettato: la pappa piastrinica.
La biostimolazione utilizza acido ialuronico, vitamine e aminoacidi, il PRP invece usa plasma autologo, cioè prelevato dal paziente stesso, e quindi più fisiologico e compatibile con la sua pelle.
E poi la biostimolazione col filler è un riempitivo che colma le rughe già esistenti e quindi è da considerarsi una cura. Il PRP è invece anche una terapia preventiva, perché immette una sostanza che l’organismo riconosce facilmente e utilizza per prevenire e contrastare efficacemente la formazione delle rughe e dei solchi.
Infine l’effetto della biostimolazione dura all’incirca un mese (ma in alcuni casi molto meno), mentre quello del PRP fino a 4/5 mesi, rendendolo molto più comodo ed economico.

A chi è maggiormente indicato?

A tutti coloro che desiderano correggere rughe già esistenti e prevenirne la futura (e sicura) formazione. Diciamo che è l’ideale dai 40 anni in su.

Può essere considerato un’alternativa al lifting?

Sono due cose totalmente diverse. Il lifting è una pratica chirurgica, un trattamento meccanico, anatomico. Tira la pelle, appianandola e riposizionandola, ma non agisce sulla sua effettiva qualità. Il PRP stimola la naturale rigenerazione del derma, migliorandone la consistenza, l’aspetto, l’elasticità e il tono. Non è invasivo e definitivo come il lifting, ma consente di ottenere risultati altrettanto efficaci e molto duraturi.

Come si svolge una seduta di PRP?

La seduta inizia con il prelievo di 10 ml di sangue venoso. Le provette vengono immesse in una centrifuga che, in pochi minuti, separa le componenti del sangue e permette di ottenere una massa gelatinosa, il plasma ricco di piastrine (PRP), fonte di fattori di crescita, che sarà miscelato con particolari soluzioni fisiologiche. A questo punto, lo specialista inietta la soluzione ottenuta, per poi procedere al massaggio che ne favorisce la distribuzione.

È doloroso?

Si tratta di un normale prelievo di sangue e di innocue punturine che arrecano un leggero pizzico praticamente impercettibile. Non è richiesta convalescenza e il paziente può riprendere immediatamente le attività abituali.
Dove può essere effettuato il trattamento?
Non essendo una pratica chirurgica, può essere effettuato in ambulatorio e non prevede anestesia, né locale né generale.

Quanto dura una seduta?

30/40 minuti.

Quante sedute sono necessarie per risultati evidenti?

Il numero delle sedute varia dalla qualità della pelle. Generalmente sono sufficienti 2/3 sedute l’anno, da abbinare all’occorrenza con altri trattamenti come la radiofrequenza e l’elettrostimolazione muscolare, che rassodano e tonificano la pelle.

Esistono rischi o complicanze durante o dopo il trattamento?

Il PRP utilizza il plasma del paziente stesso e dunque non comporta alcun rischio di allergia, intolleranza o rigetto. Inoltre le punturine utilizzate per iniettarlo hanno un ago sottilissimo e non comportano alcun dolore. Il paziente potrà tornare subito alla sua vita senza che nessuno si accorga di niente, eccetto che della sua pelle finalmente radiosa.

Se hai altre domande da fare sul PRP, scrivi al dottor Perna o compila il form qui accanto.
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